Sono nata a Varese il 18
febbraio 1962 dove vivo con mio marito e miei tre figli.
Mi sono laureata in
giurisprudenza presso l'Università Statale di Milano e durante gli
studi ho lavorato come insegnante di nuoto e preparatore atletico.
Dopo la laurea ho
iniziato a svolgere la professione di avvocato e sono ora titolare,
insieme ad altri quattro colleghi, di uno studio di giuslavoristi,
all'interno del quale mi occupo, in particolare, di diritto penale
del lavoro, diritto di famiglia e dell'immigrazione.
Sono impegnata, inoltre,
nel campo dei diritti umani e dei migranti e sono consulente di
alcuni centri antiviolenza in provincia di Varese e di associazioni
per la tutela dei minori.
La lettura ha un posto
privilegiato nella mia vita e, da quando i miei figli sono cresciuti
e il carico degli impegni famigliari è diventato meno gravoso, sono
appassionata di giardinaggio.
Nonostante sia sempre
stata sensibile alle questioni sociali e all'attualità, solo da un
paio di anni ho deciso di esercitare il mio diritto di cittadinanza
attiva anche partecipando attivamente alla vita politica della città come membro del coordinamento del circolo cittadino di S.E.L.
Questa decisione è nata
in me come spontanea reazione al profondo disagio che provavo
nell'osservare l'inarrestabile degrado della vita politica, sociale e
culturale nazionale.
Mi sono detta che la mia azione politica non poteva più limitarsi solo al quotidiano svolgimento della professione di avvocato dei soggetti più deboli della società, ma
che avevo il dovere di mettermi in gioco, entrare nella mischia e cercare di portare un ulteriore contributo per cambiare le cose che reputo sbagliate.
Ciò in nome della mia
dignità di cittadina e della coerenza educativa nei confronti dei
miei figli.
Perché S.E.L.
Sinistra: perché sono
stata educata a osservare il mondo e i problemi ponendomi sempre dal
punto di vista della parte più debole e svantaggiata e perché credo
che un mondo più giusto sia quello nel quale si tenti di colmare le
disparità nelle condizioni di partenza - sociali, economiche o
fisiche - sì da consentire a ciascuno di rendersi artefice della
propria vita con pari diritti e possibilità. Questa è la filosofia
che ispira il mio quotidiano impegno nella professione di avvocato.
Ecologia: perché credo
che tra i primi doveri di ogni cittadino del mondo ci sia quello di
rispettare e tutelare il pianeta che ci ospita e ciò, sia
nell'interesse nostro di vivere in un ambiente più sano e più
bello, sia per senso di responsabilità nei confronti dei nostri
figli e delle generazioni future.
Libertà: perché credo
che solo una società democratica, composta da individui liberi e
consapevoli, possa aspirare a garantire a tutti e a ciascuno dignità,
diritti e futuro.
Perché la Regione Lombardia
Perché la Lombardia è
la mia terra. Qui sono nata, cresciuta, ho studiato e vivo.
Perchè un po' del sapore
e del DNA di questa regione mi appartiene: la serietà, la sobrietà
e la laboriosità.
Perchè amo questa terra:
ogni volta che torno da un viaggio e rivedo i nostri laghi e le
nostre montagne mi si apre il cuore.
Ma la Lombardia
formigoniana e della Lega degli ultimi vent'anni non è più la
regione del nostro immaginario.
Si è rivelata terra di
mafia, di oscurantismo, di clientelismo e corruzione. Il “modello
lombardo”, soprattutto nella sanità, ha premiato logiche di
affiliazione, rifuggendo il merito e la professionalità.
Ed ecco quindi, perchè,
ho sentito prioritario un impegno personale in Lombardia.
Perchè torni a essere,
in Italia, la regione propulsiva di sviluppo, di nuove ricette per
uscire dalla crisi economica e perchè possa farsi promotrice di un
nuovo modo di fare politica, democratica, partecipata, laica e
trasparente.
Credo che i pesantissimi
danni frutto del passato governo formigoniano e leghista possano
essere riparati solo da un'alternativa politica lontana dalle logiche
che hanno permeato la Regione Lombardia sino a oggi e credo che tale
alternativa possa essere rappresentata unicamente dalla coalizione di
centrosinistra (SEL, PD, IDV Lista di Stefano e gli altri) che si
riconosce nella figura di Ambrosoli come presidente della Regione.
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